TESI ED ANTITESI



Trovata finalmente la giusta strada credevo che tutto sarebbe filato liscio, invece cominciai ad essere assalito da innumerevoli dubbi. La cieca fiducia nel progresso dell'umanità aveva da tempo abbandonato il mio cervello, ma non credevo che avrei dovuto ristudiare la dialettica hegeliana o marxiana.
Invece il progetto di una barca è un esercizio di dialettica, qualsiasi tesi deciderete di difendere e portare avanti, qualcuno vi proporrà l'antitesi. In questa guerra dialettica, fra voi ed un mondo di esperti, un poverocristo non riesce mai a trovare la sintesi e scegliere, così rischia l'immobilismo. A volte si è tentati di tirare una monetina, ma alla fine si deve prendere una decisione, sperando che sia quella giusta.
Di seguito il mio tentativo di riportare la dialettica "con i piedi per terra".
A sinistra le mie scelte il Bene, a destra il Male (ovvio).

MATERIALE DI COSTRUZIONE
Legno Materiale nobile, l'uomo ha sempre navigato con barche di legno. Adesso con le resine epossidiche è diventato moderno e facile da usare e ha bisogno di poca manutenzione. Le barche di legno/epoxy sono leggere, robuste, eleganti e un pò snob.		Alluminio Sicuramente un buon materiale, ma difficile da lavorare, per saldare serve un professionista. La barca di alluminio poi mi ricorda una lattina. Ferro Se volete passare la vita con un pennello in mano..... Vetroresina Volgare, pesante, antiecologica e puzzolente. Compositi (carbonio) Da nuovi ricchi, costosi ed inutili.
DERIVA FISSA O MOBILE
Deriva fissa Una bella deriva con profilo NACA e siluro finale garantisce le migliori prestazioni e necessita di minor peso.Inoltre se ben realizzata e imbullonata è praticamente eterna.		Deriva sollevabile con siluro Mostruoso marchingegno per diminuire il pescaggio di quelli che si fanno le barche in carbonio, ma tanto prima o poi si incastra. Deriva mobile con zavorra in sentina La soluzione per mettere il doppio del piombo in sentina e avere una barca che sbanda di più. In sentina metteteci il vino! Però entrare in certe calette......
TIMONE SOSPESO O APPESO ALLA POPPA
Timone sospeso con ruota Su questo non ho dubbi, nessuna considerazione tecnica, è più bello. Inoltre è più efficiente, con la ruota si fatica meno e fa tanto barca importante. Basta fare i giusti calcoli ed è robustissimo!		Timone appeso Fa sembrare qualsiasi barca un vecchio gozzo, sarà pure più robusto, ma è vecchio e si rompe contro la banchina se ormeggiate di poppa. Va bene solo sulle derive, se no è troppo brutto.
ALBERO PASSANTE O POGGIATO IN COPERTA
Albero poggiato in coperta Primo vantaggio è che la barca resta asciutta. Ma nella realtà il vantaggio principale è che la spinta di compressione dell'albero viene scaricata su tutta coperta e per una barca di legno è sicuramente meglio.		Albero passante per quanto uno si sforzi prima o poi passa l'acqua. E' più pesante e certo non è bello da vedere all'interno. Scarica tutta la compressione sulla chiglia.
AVVOLGIFIOCCO O GARROCCI
Avvolgifiocco Vi diranno che si blocca, che le vele avvolgibili fanno schifo. Mandateci loro a prua con 30 nodi di vento a tirare giù un genoa gigantesco! Basta accettare che l'avvolgifiocco serve a chiudere la vela e non a ridurla......		Garrocci Non so se qualcuno li usa ancora, del resto c'è chi scrive con la stilografica! Strallo cavo Roba per regatanti a bastone, guardate le barche di quelli che fanno le vere regate in oceano, hanno l'avvolgifiocco.
CESSO ELETTRICO O MANUALE
Cesso elettrico Ebbene si! Gli autocostruttori riescono a discutere anche di questo....		Cesso manuale Non ho parole

Forse è meglio che la faccio finita!

Potrei riempire tutto il server con questa tabella! Inoltre non ho neanche seguito con coerenza quello che ho scritto, Helter Skelter ha l'albero passante.
Si dovrebbe riuscire a fare una sintesi fra le opinioni in contrasto, ma non credo di avere le sufficienti conoscienze filosofiche.
Comunque dopo qualche mese di dubbi e ripensamenti non ne potevo più, ormai la fretta di cominciare mi impediva di ragionare e con poche idee ma confuse cominciai a costruire.